Longbow

Take down

di legno

IL TIRO CHE
PRATICHIAMO

Arco Ungherese

Compound

Il tiro istintivo che la federazione italiana Fiarc propone è lo sviluppo sportivo della simulazione della caccia con l’arco, introdotta da Fred Bear negli anni ’50 e ’60 negli Stati Uniti. Trattasi di un’insieme di gesti, accortezze e movimenti atti alla miglior realizzazione di quello che è stato per millenni il tiro con l’arco per fini venatori prima e anche per scopi militari poi.

  Questa tipologia di tiro si contrappone al quello mirato, che per la sua realizzazione prevede l’uso di mirini o tecniche di mire ben precise. “Istintivo”, invece, è il tiro che non presuppone oggetti atti alla mira; per quanto riguarda le possibilità fisiche di mira c’è da dire che “istintivo” è un termine che ancora oggi genera molti dibattiti: per mettere un po’ d’accordo tutti possiamo affermare che questo tiro, che ha basi comuni per tutti a livello gestuale, permette di sviluppare gli individuali istinti in fase di “mira”, anche se in realtà non si mira!!!!


  Sembra un paradosso, e infatti è un concetto difficile da spiegare e comprendere con poche parole e brevemente, ma tutto si chiarisce provando. Comunque, l’essere umano ogni giorno, ogni momento, compie gesti d’istinto senza “mirare” (portare il cibo alla bocca, afferrare gli oggetti e altro ancora), e moltissimi nelle pratiche sportive: ad esempio, non si mira se si vuole lanciare una boccia per colpirne un’altra, non si mira giocando a tennis o a golf e si potrebbe andare avanti con un lungo elenco.


  Il tiro con l’arco istintivo, nascendo come riproduzione della caccia, prevede quindi anche molta dinamicità, sia a livello intellettivo sia a livello fisico e questo allena l’istinto primordiale di ognuno di noi: concentrazione, analisi (di tiri sempre diversi uno dall’altro, esattamente l’opposto del tiro mirato che è “sempre uguale”), ripetizione del gesto base e suo adattamento al tiro specifico (in salita, in discesa, in ginocchio, di spalle, con bersagli mobili eccetera).


L’arciere istintivo, quindi, si affida totalmente all’esperienza (sviluppo e perfezionamento della tecnica e della memoria istintiva e muscolare) e al proprio corpo (non avendo congegni di mira), creando così una gestualità stabile ma sempre in movimento, sempre uguale ma sempre varia, soprattutto grazie all’ambiente naturale in cui si svolge – tutto l’anno – e che quindi offre continue e diverse caratteristiche, possibilità e soluzioni.


Come accennato nel paragrafo precedente, il tiro con l’arco come simulazione venatoria si esegue su sagome tridimensionali di vari animali (create con materiale espanso di tipo plastico), che vengono realizzate il più realisticamente possibile in modo da rendere più affascinante l’ambientazione ed emozionante il tiro che sarà, così, sempre vario e diverso dal precedente.


   Le foto a lato sono alcuni esempi di piazzole di tiro con varie situazioni ambientali e climatiche e alcune sagome viste più da vicino per poterne apprezzare i particolari.

Noterete che non mancano le “stravaganze” che rendono il gioco ancor più avvincente.




Gli archi utilizzabili sono vari, li elenchiamo così come compaiono nelle varie sezioni del regolamento Fiarc:


ARCO STORICO: è l’arco copia fedele di uno dei tantissimi archi tradizionali usati nella storia a livello mondiale. Usa esclusivamente frecce in legno e totalmente materiali naturali (colle comprese). Un vero salto nel passato.



LONGBOW: cioè arco lungo, è l’arco tradizionale inglese con un’unica curva e che usa solo frecce in legno. Molto evocativo, ha un fascino tutto da scoprire.



ARCO RICURVO: è comunemente il più conosciuto ed utilizzato. Può essere di legno o materiali sintetici; generalmente take down (formato da più pezzi smontabili) può essere nel caso del legno anche monolitico (unico pezzo) come il longbow e gli storici.

Il ricurvo può usare frecce in legno, in carbonio o anche di alluminio e avere diverse lunghezze: un arco adatto a tutti.



COMPOUND: è l’arco tecnologico, moderno, corto e preciso come un fucile di precisione (usato dagli USA anche in alcune guerre di fine ‘900), tira frecce in alluminio o carbonio (o di entrambi i materiali) e prevede un meccanismo di carrucole per accumulare maggior energia.

In Fiarc ne esistono due categorie: nudo o illimitato, cioè senza alcuni elementi di mira o che ne migliorino l’efficacia, o dotato di mezzi meccanici finalizzati a un’esasperazione della precisione.

Ora bisogna solo iniziare questo affascinante cammino per entrare in un mondo di storia, natura, tecnica, passione e molto, molto altro ancora.